Quante volte capita di sentire un bambino gridare o dire fra i denti: "Non è giusto!". Quante volte prova il sentimento di essere giudicato colpevole di un'azione che non ha commesso o crede di non aver commesso, o non ritiene cattiva. Lo stesso accade anche agli adulti ogni volta che sentono l'ingiustizia di una contravvenzione, di uno sgarbo, di un licenziamento, di una guerra. Siamo convinti che il giusto dovrebbe essere giusto per tutti. Ma pensiamo anche che possa esistere una giustizia diversa per ciascuno di noi, come un vestito che ci si "aggiusta" addosso? O ancora siamo disposti a immaginare che sia giusto quel che vuole il nostro egoismo e per quello siamo disposti a lottare? Ci sono dunque due giustizie diverse? Una valida per tutti e una per ogni singolo individuo? Ma la giustizia di ogni singolo individuo non rischia forse, provocando inevitabili conflitti, di creare ingiustizia? E allora? Dove andiamo a parare? Cos'è il giusto?
In questo piccolo libro, un grande filosofo come Jean-Luc Nancy spiega a tutti i lettori, compresi i più piccoli a cui ha dedicato una serie di incontri pubblici, come si possa ragionare su queste domande e avvicinarsi a delle risposte. Una lezione semplice, che non teme ne la complessità del tema ne la leggerezza dell'esposizione. Una dotazione importante per i grandi che si preparano a spiegare il mondo com'è fatto.