In disaccordo con quanti ritengono che la vita esiste sulla Terra solo perché consentita da condizioni favorevoli, il divulgatore inglese James Lovelock vede il pianeta come un unico organismo vivente, che chiama appunto Gaia, capace di autoregolarsi, e quindi di rispondere a tutti quei fattori nuovi e avversi, come l'inquinamento, che turbano gli equilibri naturali.
Già in passato Gaia ha dimostrato di saper superare crisi anche molto gravi, come l'apparizione dell'ossigeno, avvenuta due miliardi di anni fa. La materia vivente, secondo questa tesi, non rimane passiva di fronte a ciò che minaccia la sua esistenza: l'atmosfera sembra essere programmata in collaborazione dalla totalità dei sistemi viventi per esplicare certe funzioni di regolazione.
Malgrado non si stanchi di raccomandare vigilanza e senso di responsabilità, Lovelock offre così un'alternativa alle concezioni di chi vede la natura come una forza primitiva da sottomettere o conquistare; o di chi considera la Terra come una nave spaziale impazzita, che ruota senza meta nel cosmo.