Nel corso del XX secolo è rifiorito ed è cresciuto sempre di più l’interesse per la mistica. Sono comparsi numerosi studi accademici sulla mistica dell’Oriente e dell’Occidente, poiché i ricercatori e gli eruditi si sono resi conto che la mistica è una delle più importanti esperienze religiose della vita umana.
Ma ancora più importante degli studi accademici è il gran numero di persone che attualmente praticano la meditazione e sperimentano quei profondi stati di coscienza che vengono comunemente definiti mistici. A partire dalla ripetizione di un mantra, o dalla consapevolezza del respiro, o gustando una frase della Sacra Scrittura, queste persone si sentono portate al di là del pensiero e del ragionamento, fino a sperimentare uno stato di coscienza unitiva, dove restano in silenzio alla presenza del grande mistero che avvolge tutto l’universo».
Dalla Teologia mistica di Dionigi ai padri del deserto, dagli esicasti agli autori renani medievali, dalla Nube della Non-conoscenza a Teresa d’Avila e, soprattutto, a Giovanni della Croce, William Johnston ripercorre la storia della tradizione mistica cristiana, convinto che «sia giunto il tempo di riscrivere la teologia mistica per gli uomini e le donne del XXI secolo». «Tuttavia, nel XXI secolo non può più essere insegnata come veniva insegnata nel IV o nel XVI secolo. Deve essere rinnovata ed aggiornata; deve essere resa attuale. La sfida che abbiamo davanti è di essere fedeli al Vangelo e alla tradizione, e contemporaneamente di confrontarci con la spiritualità laica odierna, con le tradizioni contemplative orientali e con i problemi del nostro secolo».