Può anche darsi che abbia ragione chi dice che la Terra sarà in grado di curarsi da sola e che il mercato troverà il modo di neutralizzare gli inquinanti che stiamo disperdendo nell'atmosfera, nelle acque e nel suolo, ma se invece il “gigantesco esperimento incontrollato” a cui stiamo sottoponendo il nostro pianeta ci sfuggisse di mano? Siamo davvero disposti a correre questo rischio, aggravato dall'affacciarsi sulla scena mondiale di attori come Cina e India, con la loro inesauribile fame di risorse e materie prime? Un piano d'azione per invertire la rotta è quanto Lester Brown, uno dei maggiori pensatori contemporanei, propone con Piano B 3.0.
Una strada, percorribile già da oggi, per ridurre su scala globale e locale sprechi e inefficienze e per liberarci rapidamente dalla dipendenza dai combustibili fossili. Una strategia in cui non sono ammessi spettatori: ciascuno di noi ha un ruolo chiave da giocare.
Alcune tra le criticità più recenti – come il declino della produzione mondiale del petrolio, le conseguenze del riscaldamento globale e l’aumento dei prezzi dei generi alimentari – rischiano di spingere a un punto di rottura l’intero sistema dell’economia mondiale. La nostra sfida consiste nel costruirne uno nuovo, prevalentemente alimentato da fonti energetiche rinnovabili, dotato di un sistema di trasporti estremamente differenziato e che riusi e ricicli i propri scarti in maniera efficiente. Ed è indispensabile farlo a una velocità senza precedenti, perché perpetuare il modello economico attuale, che sta distruggendo i propri ecosistemi di supporto e spianando la via a pericolosi cambiamenti climatici, non è più un’opzione percorribile. È giunta l’ora del Piano B.
Nella sua prefazione Beppe Grillo scrive: “nel libro c'è tutto ciò che dovremmo imparare e trasmettere ai nostri figli”