Questo libro nasce da un’esperienza ventennale di ascolto delle donne che si scoprono in attesa di un figlio e delle madri in difficoltà. È un libro rivolto a tutte le madri, quelle che hanno desiderato ardentemente di diventarlo, quelle che vivono la nascita di un bambino con sofferenza, quelle che si colpevolizzano di non amarlo abbastanza e quelle che vi hanno rinunciato consapevolmente. Un libro moderno, attuale, che non prende le mosse da un astratto “istinto materno” ma dalla constatazione dello scarto oggi esistente tra i successi delle tecniche mediche e la solitudine del vissuto interiore delle singole donne, e dalla differenza fondamentale tra “filiazione” e “genitorialità”. Non si diventa madri perché si concepisce un figlio.
La maternità “nasce” nel mondo interiore della donna, prende corpo nella sua infanzia, per manifestarsi un giorno come desiderio di un figlio. Sophie Marinopoulos non si sottrae a nessuno dei problemi che ruotano oggi intorno alla maternità: dalle tecnologie di procreazione alla richiesta di genitorialità degli omosessuali, all’aborto, all’abbandono, all’infanticidio. Lo fa con garbo e partecipazione, intessendo la sua analisi con le storie delle donne che ha aiutato a chiarire a se stesse cosa per loro, singolarmente, significava il desiderio o l’attesa di un figlio.