Se grazie a I nove scalini conosciamo quale sia il processo con cui un’anima si incarna, restava un grande interrogativo circa l’esperienza di un essere che non riesce a venire al mondo: aborto spontaneo o provocato, morte prematura, malformazioni sono i temi che ques’opera affronta dal singolare punto di osservazione dell’autore, che conduce come sempre le sue inchieste in uno stato di decorporazione.
Grazie a questa sua straordinaria capacità, ha potuto incontrare esseri a cui il corpo materno è stato negato, o non è riuscito ad aprirsi: come hanno vissuto il rifiuto, queste anime “indesiderate”? La loro sofferenza ha un senso? E come riprendersi, sui due versanti della vita, da situazioni tanto complesse?
Quest’opera distingue tra sensi di colpa e senso di responsabilità, il che la rende estremamente costruttiva; ha il merito di affrontare con un taglio del tutto nuovo un problema che tante donne, e tante coppie, oggi si trovano ad affrontare, e di offrire una comprensione che può lenire ferite troppo spesso negate o tenute nascoste.