Stanislav Grof, dopo aver dato contributi fondamentali alla comprensione del processo di nascita, esplora i rituali e le pratiche spirituali di antichi e di altri popoli (sciamanesimo, riti di passaggio, antichi misteri, sistemi mistici e spirituali orientali) che possono aiutarci a capire l'esperienza della morte e a sviluppare modi efficaci per facilitare il passaggio e trasformarlo in una parte significativa della vita.
Si sofferma sugli antichi libri dei morti, il tibetano Bardo Todholi, l'egiziano Per Em Hru, l'atzeco Codex Borgia, il Ceramic Codex dei Maya e l'europeo Ars Moriendi. Esamina inoltre gli studi moderni che presentano sotto nuova luce i fenomeni legati al morire e alla morte, a partire dalla nuova cartografia della psiche emersa dai cinquant'anni di ricerca dello stesso Grof sulla terapia psichedelica, la respirazione olotropica e le crisi psico-spirituali spontanee, per seguire poi le aree di ricerca relative alla sopravvivenza della coscienza dopo la morte: esperienze di quasi-morte, karma e reincarnazione, comunicazione con coscienze disincarnate.