Il breve saggio di Franz Altheim, pubblicato per la prima volta nel 1957, si occupa appunto di storia delle religioni, e in particolare di storia delle religioni tardoantiche. L'argomento su cui verte il lavoro del professore tedesco è il culto del dio Sole nel bacino del Mediterraneo attraverso i secoli.
Il percorso geografico e storico di questa divinità inizia dal mondo arabo e lentamente influenzerà la religione romana, già di per sé costituita da un'unione di elementi allogeni (divinità greche ed etrusche), sovrapponendosi a quello di Mithra, di derivazione indo-iranica. In particolare sarà l'imperatore-sacerdote Elagabalo a imporne il culto a Roma, tingendolo di nefandezze e oscenità.
Testimonianze di questa religione solare sono rintracciabili nelle Etiopiche di Eliodoro, il più compiuto dei romanzi del III secolo d.C., in cui Helios è il dio supremo per antonomasia, e nei testi del filosofo neoplatonico Porfirio, come Il trattato sul Sole.
L'intricato percorso del dio Sole, nell'accurata e dotta esposizione di Altheim, si conclude con infine gli imperatori Aureliano, che si proclamava vicario terreno del Sole, e Costantino, spesso assimilato all'astro nascente.