Giuseppe Faggin, celebre studioso e traduttore di Plotino e dei neoplatonici, molti anni fa disse: «Per me la filosofia ha rappresentato quello che comunemente si indica come meditazione profonda».
E iniziò a raccontare quello che aveva sperimentato mettendo in pratica gli esercizi di meditazione indicati nelle Enneadi di Plotino. Si trattava di vere esperienze spirituali, di quelle che i greci, con un termine poi passato nel nostro linguaggio, chiamavano “estasi”. Questo può aiutarci a capire perché i monaci antichi chiamavano se stessi “i filosofi”, e la vita cristiana “la vera filosofia”.
Quando Marco Polo, diretto in oriente, passò davanti alla penisola dell’Athos, gli dissero che là abitavano i discendenti degli antichi filosofi greci. Questo studio è una verifica dell’itinerario che conduce dalla filosofia antica alla meditazione dei monaci esicasti, la quale ha avuto il suo centro più rinomato nei monasteri del monte Athos.
Ciò che viene preso in considerazione è una disciplina ascetica particolare, insieme con i presupposti che la fondano, e un metodo pratico per raccogliere, purificare e unificare tutte le energie psicofisiche, al fine di sperimentare l’unione estatica...”