Testo fondamentale per chi si interessa di medicina antica (la sua esposizione della teoria umorale è una delle più interessanti che ci rimangano), il De medicina animae è anche un’accattivante lettura morale della fisiologia umana e un utile manuale di psicologia tradizionale: infatti, secondo l’autore, dai malesseri corporei e dalla loro cura possiamo imparare a curare i malesseri dell’anima, per i quali vengono date indicazioni pratiche precise. Se negli eventi del macrocosmo (il mondo e la natura) possiamo leggere i segni della volontà divina, in quel piccolo mondo che è l’uomo - nella sua fisiologia, nella sua costituzione e nelle sue perturbazioni - possiamo operare la stessa lettura? Il pensiero medievale non ha dubbi in proposito, e una delle più belle risposte affermative è costituita da questo piccolo e prezioso trattato del piccardo Ugo di Fouilloi (XII sec.), molto letto in tutto il Medioevo, a lungo attribuito a Ugo di San Vittore, e che ora appare in prima traduzione italiana. Lo studio introduttivo, oltre a preparare la lettura, fornisce anche un circostanziato ragguaglio sulla teoria dei quattro umori.
Dall'Introduzione
Il sistema dei quattro umori: La civiltà greca ebbe, fin dal V sec. a. C., l’inquietante particolarità di intrecciare l’adesione allo spirito tradizionale con impulsi verso posizioni eteroclite e contrastanti. La cosa, com’è noto, fu a suo tempo sottolineata (con scandalo dei contemporanei) da R. Guénon, parlando di quello che egli chiamava il “pregiudizio classico”, ma era già stata stigmatizzata in antico. E' facile dunque immaginare come negli aspetti del sapere riguardanti il mondo naturale (connesso solo di riflesso alla conoscenza metafisica) potessero in simile civiltà convivere e scontrarsi istanze sapienziali e proto-scientifiche (e dunque, tradizionali e anti-tradizionali), massime nella medicina, che riguarda un campo di studio molto particolare: l’uomo come oggetto naturale.
Da questo punto di vista è molto interessante considerare la nascita del sistema dei quattro umori, originato da un lungo processo storico di sussunzioni e sincretismi, nel quale si integrarono (non sempre senza fatica) dati tradizionali ed empirici, fino a pervenire ad una sorta di “ritraduzione” tradizionale nel Medioevo, ritraduzione di cui il De medicina animae costituisce un capitolo di particolare interesse. Le due anime di questo sistema le rileviamo già separando l’idea numerologica del Quattro (di origine pitagorica) dal concetto di “umore”...
Dal Prologo
La duplice cura, cioè la medicina dell’anima e del corpo, di cui si tratta nel seguente opuscolo Fratello carissimo, mi preghi di trasmetterti quanto sulla medicina dell’anima cominciai a scrivere, conformemente al medico Giovanni, poiché lo credi utile a molti. Se lo si considererà con attenzione, esso potrà conservare l’anima incolume e ad un tempo garantire la salute del corpo, insegnando in breve quanto giovi o nuoccia sia alla prima sia al secondo. Prima, però, vorrei propiziarmi la tua benevolenza, perché per negligenza ho abbandonato tutto ciò che su questo argomento principiai a scrivere: comunque, carissimo, ti sarà trasmesso senza dilazione quanto potrò ricondurre alla mia memoria. Non guardare, però, se riunisco insieme con poco ordine e sunteggiando ciò che avevo sistemato al proprio posto con grande fatica. Chi pensasse che queste son cose nuove, tenga presente che sono scritte nella pagina divina: è proprio perché stanno in essa che raccolsi queste preziosità a edificazione dei claustrali, giacché nel Vangelo si legge del lebbroso, del paralitico, dell’ossesso e di molti altri mirabilmente curati dal Signore; e non credo che ciò fosse fatto solo a riparazione dei corpi, ma anche a edificazione dei costumi e risanamento degli animi.
In altri libri pure trovai scritto dell’olio, dell’unguento e di certo collirio che seppi essere intesi dai Santi Padri in senso spirituale; e nemmeno mi sono vergognato a riportare i detti di altri. Soddisferò così la tua richiesta, rendendo il debito a lungo differito. L’uomo, che è detto microcosmo, cioè piccolo mondo. Gli antichi chiamavano l’uomo microcosmo, cioè piccolo mondo, per la somiglianza della sua figura al mondo maggiore. Inoltre, sia la composizione del corpo umano sia la costituzione del mondo possiedono grande armonia, cosicché il cielo si assimila alla testa, l’aria al petto, il mare al ventre e la terra alle estremità del corpo....