Questo volume presenta per la prima volta ai lettori italiani una silloge di brani tratti dalle fonti medievali arabe. La figura di Gesù, alla luce delle “parole” che la tradizione islamica gli attribuisce, si manifesta, qui, in una veste inusuale, enigmatica e affascinante. L’immagine del Cristo, che siamo stati abituati a conoscere finora, ne esce inevitabilmente arricchita. Il Messia vi è dipinto alle prese con le situazioni più insolite e con i personaggi più diversi, che si muovono sullo sfondo, come in un grandioso “affresco interiore”. Scopriremo, leggendo queste pagine, un Gesù errabondo, solitario, che si nutre di “pane e sale”, dorme “là dove la notte lo coglie”, portatore di uno Spirito che oggi, più che mai, soffia dove vuole.
Dall'Introduzione
In virtù di una ben nota legge dell’ottica, un raggio luminoso, quando colpisce un prisma, si scompone. Ora, se guardiamo alla figura di Gesù alla luce dell’Islam, attraverso il prisma spirituale del Corano, l’immagine che scaturisce da questo cambiamento di prospettiva ci si presenta, a tutta prima, sotto una veste diversa da quella alla quale noi occidentali siamo abituati. Ciononostante - e questo libro ne è una dimostrazione - tra il Gesù musulmano, profeta al servizio di Allah, e il Cristo dei quattro Vangeli, avvolto nel mistero della Croce, esistono più punti di contatto che non di contrasto, purché, è evidente, non ci si fermi alla lettera dei testi. Le due immagini, sovrapposte l’una all’altra, non solo non si elidono a vicenda, ma, anzi, fanno sì che la nostra visione del Cristo si ampli e ne esca arricchita. Con questo volume, per la prima volta è offerta al lettore italiano la possibilità di gustare, in traduzione, una silloge di logia arabi, che vengono fatti risalire direttamente a 'Isa Ibn Maryam, nome con cui i musulmani si riferiscono a Gesù, figlio di Maria ....
Dal libro
1. Gesù il Messia (su di lui la pace e le benedizioni di Dio!) non portava con sé che un pettine e una brocca. Vide un uomo che si pettinava la barba con le dita e gettò il pettine. Ne vide un altro che beveva con le mani da un ruscello e gettò via anche la brocca. 5. Nella Torà e nel Vangelo sta scritto: «Non chiedete di conoscere ciò che non sapete finché non avrete messo in pratica ciò che sapete». 9. Fu chiesto a Gesù (su di lui la pace!): «Mostraci cosa dobbiamo fare per entrare in paradiso». Disse: «Non parlate mai!». «Questo non possiamo farlo! risposero i suoi discepoli». «Allora, non parlate se non di cose buone». 10. Si racconta che un porco passò accanto a Gesù (su di lui la pace!). Gesù gli disse: «Va’ in pace!». Gli chiesero: «O Spirito di Dio, perché mai dici ciò a un porco?». «Perché non voglio abituare la mia lingua al male», rispose Gesù.