Nel 1976, al suo apparire, Imperatrice Nuda fece scalpore, al punto che il suo editore fu costretto a ritirarlo dal mercato. Perché proporre oggi La figlia dell’imperatrice se di quell’evento editoriale si è persa la memoria storica?
Perché la critica che Hans Ruesch faceva ai metodi di ricerca e di cura delle malattie non è bastata a produrre un cambiamento. E perché le multinazionali del farmaco continuano a fare della malattia l’industria più grande e redditizia del mondo, più della guerra: infatti ogni guerra prima o poi finisce, la malattia non finisce mai.