|
In questo libro, l’autore narra la sua esperienza di veterinario a fianco degli animali che stanno per morire e di come il percorrere insieme l’ultimo viaggio con consapevolezza, senza il ricorso forzato alla “puntura”, può trasformarsi in una splendida esperienza di crescita, durante la quale paradossalmente si rafforza il legame tra noi e l’animale.
Andare dal veterinario per la “puntura” è una pratica sempre più diffusa. Molti ricorrono all’eutanasia per non fare soffrire i loro amici a quattro zampe, altri per sbrigare in fretta la “faccenda” e liberare la casa da un animale che soffre, sporca e si lamenta. In realtà quasi sempre si tratta di un atto di profondo egoismo: quello che si vuole evitare è innanzitutto la nostra sofferenza.
Come afferma nelle prime pagine del volume lo stesso autore, il libro vuole essere solo una traccia…, un suggerimento che non pretende di essere seguito alla lettera da tutti, ma che si pone solo come momento di riflessione e di consapevolezza sul tema della morte, un tabù che la nostra società inutilmente tenta di nascondere e ignorare.
|