Gli scienziati sono sempre più convinti dell’approccio multidisciplinare ai problemi dell’umanità. Che ne è della visione riduzionista del mondo? Difficile dirlo, per ora si prenda atto del fermento che nelle stanze del sapere agita idee, persone e ragionamenti. Ecco allora che l’ecologia, che tradizionalmente si basava sull’osservazione degli ecosistemi in modo svincolato dai sistemi sociali umani, evade dalla sua tradizionale sfera di competenza per un viaggio nelle scienze sociali e nell’economia, trasformandosi nell’unica ecologia oggi possibile: l’ecologia umana, appunto. Certo, il “gioco” della conoscenza si fa più laborioso, perché il diverso approccio implica paradigmi e principi inediti, con i quali non è sempre facile cimentarsi. Ma le sfide lanciate dal nostro tempo, come quella della sostenibilità, impongono un cambiamento di prospettiva e il coraggio di affrontare la complessità del mondo reale sotto una nuova luce.
Il primo nodo da chiarire, dunque, è proprio questo: la nostra specie può ancora restare affacciata alla finestra ad osservare e misurare il suo ambiente di vita? O deve piuttosto imparare a riconoscere il ruolo che, più di qualsiasi altra, riveste sul pianeta nelle dinamiche impazzite degli ecosistemi? Non sono interrogativi di poco conto. Sopra questi interrogativi si sta giocando una partita dai toni non sempre pacati in seno alla comunità scientifica, alla politica e alla società civile. I dibattiti più accesi riguardano il significato e le potenzialità da attribuire all’ecologia e all’economia: due discipline unite da una comune radice etimologica, ma che finora si sono divise sbattendo la porta circa le risposte da dare all’atavico dualismo uomo-natura.
Questo volume – a metà fra il saggio e il manuale – dà la sua versione dei fatti e delle possibili soluzioni, con contenuti chiari e scientificamente ben argomentati. I sistemi ecologici e i sistemi sociali non sono altro che due facce della stessa medaglia. E il loro funzionamento, spesso governato da meccanismi di controllo molto simili, finisce sempre per condizionare anche l’ultimo anello della “catena del pianeta”. Solamente un approccio davvero sostenibile allo sviluppo, basato su una pianificazione multidisciplinare nell’uso delle risorse, saprà darci gli strumenti utili a modificare l’impatto umano sull’ambiente. Per poter lasciare in eredità alle generazioni future una chance di progresso compatibile con una vita dignitosa.