La Gita, con le Upanisad classiche e il Brahmasutra, costituisce la triplice scienza del Vedanta. L'opera coordina e codifica i vari sentieri yoga, ma contiene soprattutto un insegnamento d'iniziazione per lo ksatriya, o via di azione iniziatica, e da questa prospettiva può essere di fondamentale importanza per gli occidentali che sono in genere più per l'"azione" che per la "contemplazione".
Nella "Prefazione" al libro Raphael indica quattro punti essenziali per comprendere il testo nella sua giusta dimensione. Egli, ponendosi dalla prospettiva del Vedanta Advaita, concilia quelle apparenti contraddizioni che potrebbero sconcertare il ricercatore. Alla fine di ogni capitolo Raphael, oltre a proporre una sintesi del capitolo stesso, mette in evidenza alcuni punti sviluppandoli sotto l'aspetto psicologico, filosofico, iniziatico e metafisico.