DVD+libro. Nella mente di molti, la figura di Salvador Allende rimane luminosa e significativa. I suoi 1000 giorni di governo restano il più appassionato sforzo di costruire una società più giusta ed egualitaria usando gli strumenti della partecipazione, del dialogo, del consenso informato, in una parola gli strumenti della (autentica) democrazia. “Combattente sociale” così si definì Allende in un discorso alla radio, pochi giorni prima di morire. Un eroe, più che mai attuale, del nostro tempo. Perchè il suo tentativo fu schiacciato dal braccio armato di quel liberismo tetro che oggi vuole imporsi come “democrazia esportata”. Ma nei due straordinari film (Salvador Allende; La memoria ostinata) del grande regista cileno Patricio Guzmán non c’è solo affetto e reverenza, c’è tutto il dramma di un fallimento che interrogò e continua ad interrogare profondamente chiunque non abbia smesso di credere nella possibilità di un mondo meno ingiusto.
La parabola umana, intellettuale e politica del presidente della Repubblica del Cile, Salvador Allende, spodestato dalla sua carica istituzionale, l’11 settembre 1973, mediante un colpo di stato favorito dalla Cia, in due film.
Con il libro di 128 pagine Compañero Presidente, a cura di Danilo Manera, testimonianze e racconti degli scrittori cileni Martín Faunes Amigo, Diego Muñoz Valenzuela, Fernando Jerez e Virginia Vidal, amici e collaboratori del presidente, due saggi di Luciano Aguzzi e Andrea Mulas, la trascrizione degli ultimi drammatici messaggi di Allende e una cronologia completa.