La strada degli errori contesta al movimento femminista di essersi barricato nel separatismo e nella lotta contro il sesso maschile, abbandonando il principio di universalismo e la rivendicazione della parità dei diritti che è ancora molto lontana dal pieno successo.
Per la Badinter il separatismo (e il conseguente vittimismo) riporta le donne nell’immenso ghetto dal quale erano finalmente uscite e le riconsegna ai subalterni ruoli maternali, oppure le sospinge verso un’autosufficienza sessuale che impedisce ogni scambio positivo con la società maschile e ogni possibilità di influenzarne l’evoluzione.
In Europa e negli Usa, un certo femminismo della differenza ha criminalizzato la sessualità maschile, avallando di fatto quel rigorismo morale tipico della destra sessuofoba. L’allargamento progressivo della nozione di "crimine sessuale", per esempio, e la conseguente repressione promuove un’idea legale, morale e sacralizzata della sessualità, in radicale opposizione a quella libertà sessuale che è invece rivendicata dalle più giovani generazioni.