Aggredire verbalmente, ferire con un colpo di coltello, uccidere con una pallottola obbediscono a una dinamica yang, quella della tigre. Distruggere moralmente una persona a colpi di insinuazioni e maldicenze, manipolarla, avvelenarla lentamente sono azioni che invece seguono una dinamica opposta, yin, quella del ragno.
La nostra società tende a stigmatizzare le forme palesi (la tigre), trascurando invece quelle più nascoste (il ragno), nelle quali le prime spesso trovano le loro radici.
Olivier Clerc non si limita a evidenziare le specificità di queste due facce della violenza e a mostrarne le interazioni, a livello individuale e collettivo, ma analizza anche gli atteggiamenti da adottare, e propone un cambiamento di paradigma relazionale, nel quale la "lotta contro la violenza" (che combatte i sintomi ed è inefficace sul lungo termine) lasci il posto a strategie che permettano di disinnescare le due polarità della violenza.