Intervista sul significato del regno animale nell'evoluzione. In questo quaderno viene approfondito un tema di grandissima importanza, che soprattutto al giorno d'oggi suscita violente polemiche e disparate prese di posizione. Lo spunto è dato da un'intervista del dott. Werner Hartinger, già presidente dell'Associazione dei medici antivisezionisti in Germania, nella quale vengono affrontati alcuni dei temi più scottanti e attuali relativi al rappporto tra l'uomo e l'animale, "fratelli nell'evoluzione".
Le considerazioni fatte dal dott. Hartinger si svolgono seguendo le linee della Scienza dello spirito di Rudolf Steiner, che nei suoi libri e nelle sue sue numerosissime conferenze ha trattato questo problema dai più svariati punti di vista, facendolo rientrare in una grandiosa visione generale dell'evoluzione cosmica. Questo quaderno fa parte di una collana di libri che vengono pubblicati ad intervalli regolari dall’Editrice Novalis.
Ogni quaderno è rivolto all’approfondimento, nell’ottica della scienza dello spirito di Rudolf Steiner, di un tema specifico mediante articoli ed interviste con studiosi altamente qualificati. Sono già usciti i volumi dal titolo “I retroscena del 666”, “Antroposofia e protezione dell’animale”, “Angeli”, “Esercizi per l’autoeducazione”, “Il doppio”, “Confrontarsi con la morte”, mentre sono in corso di stampa “Coniugi e partners” e “Impressioni sull’Islam”.
Vorremmo precisare che lo scopo di questi Quaderni di Flensburg non è quello di affermare tesi precostituite relative agli argomenti trattati; si vogliono, al contrario, presentare alcuni punti di vista che possono essere anche tra di loro contrastanti, ma che servono a meglio inquadrare il problema considerato.
Ci si sforza così di seguire uno degli insegnamenti fondamentali di Rudolf Steiner, quello di non voler convincere all’accettazione di una tesi, ma di fornire gli elementi necessari perché ognuno di noi possa formarsi un giudizio, in piena libertà e consapevolezza. Ne consegue, quindi, che le opinioni esposte nel testo sono da attribuirsi unicamente alla persona che le esprime, la quale perciò se ne assume la responsabilità, senza che questo implichi l’accettazione da parte dell’Editore.