René Guénon inquadra in quest'opera - alla sua seconda edizione - la "crisi del mondo moderno" in una vasta prospettiva storica. Il nome dell’Autore – René Guénon, che è stato il principale esponente del “tradizionalismo integrale”, con una preparazione senza pari nel campo delle dottrine di sapienza orientali e occidentali – è già una sicura garanzia che l’argomento indicato nel titolo, nel presente libro è trattato ad un livello assai diverso da quello proprio ai fin troppo numerosi scrittori che lo hanno affrontato estemporaneamente.
In esso, la “crisi del mondo moderno” viene anzitutto inquadrata in una vasta prospettiva storica, in relazione a quella “età oscura”, fase terminale di un ciclo e conclusione di una lunga concatenazione di cause e di effetti, preconizzata fin da tempi lontani. I principali aspetti per i quali lo sviluppo del mondo moderno ha portato ad una crisi inevitabile e profonda vengono magistralmente analizzati ad uno ad uno – non solo nel campo sociale ma anche in quello della concezione generale della vita e della conoscenza.
A tali aspetti viene dato rilievo anche mediante un confronto fra l’Occidente moderno e ciò che fu il mondo tradizionale orientale, ma altresì europeo, e portano a considerazioni su problemi generali, come per esempio, quello dei rapporti fra contemplazione e azione. Dal tempo in cui il libro fu scritto le tesi di esso hanno trovato una conferma precisa e la loro attualità appare senz’altro confermata.
Sono però divenute sempre più ipotetiche le possibilità per un eventuale rialzarsi dell’Occidente di là dalla sua crisi, possibilità che l’Autore, per principio, ha creduto di poter indicare. Comunque l’introduzione di Julius Evola – esponente, in Italia, di una linea di pensiero parallela a quella del Guénon – offre alcuni utili punti di riferimento per un inquadramento adeguato delle prospettive generali e della problematica esposte nel libro.