Animali e animali-uomini hanno in comune un unico interesse: il proprio vantaggio di individui, e non la «sopravvivenza della specie». È tra conspecifici che avviene innanzi tutto la competizione per le risorse, al fine della sopravvivenza e del successo riproduttivo.
Questa nuova etologia dell’egoismo, coerentemente evoluzionistica, non potrebbe essere più distante dall’ideale armonicistico che improntava la concezione classica, lorenziana, di una natura regolata dalle prestazioni altruistiche dei singoli.
Kotrschal fa il punto sullo stato dell’arte e le sue prospettive, con vaste escursioni dall’animale all’uomo: quali sono le strategie umane di investimento parentale? l’adulterio ha una funzione strategica? esiste una soggettività emotiva nell’animale, ossia è sensato parlare di scimmie innamorate e pesci depressi? La "fredda estetica" che sembrerebbe accompagnare individui (animali e animali-uomini) intenti alla contabilità evolutiva di costi e benefici apre in realtà orizzonti di comprensione fino a vent'anni fa impensabili.