Evitando di perdere la fede in una società migliore, in un’utopia ragionevole di un mondo più giusto e più degno di essere abitato, e senza dimenticare che serve prendere sul serio il mondo come è, per non cadere nell’errore fatale della ricerca perenne della società perfetta, le nove lezioni qui raccolte accettano la sfida che il processo dilagante della globalizzazione lancia anche nell’ambito apparentemente astratto della filosofia politica, imponendole un ripensamento dei propri criteri di base e delle proprie nozioni. Le teorie della politica si sono fin qui iscritte nel quadro, stabile e immunizzato rispetto all’incertezza, di comunità politiche chiuse e definite da confini. È proprio questo quadro, in cui riconosciamo le cose che ci sono familiari, le istituzioni e gli assetti che definiscono le democrazie costituzionali, che sembra essere alterato e trasformato dalla globalizzazione.
Il contributo che Veca apporta al dibattito teorico internazionale sul tema della possibilità di una teoria della giustizia senza frontiere pone anche questioni che riguardano le sorti dell’agire politico, in particolare le sorti della tradizione di sinistra di cui si riconosce erede. La bellezza e gli oppressi è una dichiarazione di fedeltà alle esigenze di coerenza e limpidezza del pensiero e anche di lealtà da parte di chi non rinuncia a combattere le oppressioni del mondo.
Indice:
1. Qualità della vita
1. Vita giusta e vita buona, 36 - 2. Il contesto extra-teorico, 37 - 3. L'utilitarismo e la dimensione dei pazienti morali, 39 - 4. Le teorie dei diritti e la dimensione degli agenti morali, 41 - 5. I dilemmi del pluralismo, 44 - 6. L'idea di giustizia globale e il criterio delle capacità, 46.
2. Giustizia procedurale
1. La virtù delle procedure nelle circostanze del conflitto, 50 - 2. Interpretazioni della giustizia procedurale, 51 - 3. Giustizia procedurale: perfetta, imperfetta, pura, 53 - 4. Un'interpretazione sostanziale della giustizia, 55 - 5. Il senso di giustizia, 57 - 6. Giustizia procedurale minima, 59 - 7. La giustizia procedurale minima e un'idea di giustizia globale, 63.
3. Kant e il paradigma della teoria della giustizia
1. L'idea di autonomia morale, 67 - 2. L'idea di eguale rispetto, 70 - 3. Argomenti kantiani, 74 - 4. Ius gentium intra se e giustizia senza frontiere, 76.
4. I filosofi e le città
1. Le credenze e il senso di giustizia, 80 - 2. Le pratiche e la giustizia procedurale di base, 84 - 3. Il noi e lo straniero, 86.
5. Cittadinanza
1. La priorità della società sulla politica, 90 - 2. Due concezioni di cittadinanza, 92 - 3. Le cerchie di cittadinanza e il fatto del pluralismo, 95.
6. La ricchezza della ragione e l'idea di giustizia
1. Identità, scelta e narrazione, 99 - 2. Estensioni della tolleranza, 102 - 3. Modernizzazione e diritti umani, 104 - 4. Varietà e convergenza, 108.
7. Due concetti di utopia
1. Un retaggio, 112 - 2. L'utopia della società perfetta e le tre massime della saggezza politica, 114 - 3. L'utopia ragionevole, 116 - 4. L'utopia ragionevole e il contrasto con il realismo politico, 118 - 5. Sviluppo umano come libertà, 122 - 6. Ancora sull'idea di giustizia procedurale minima, 124.
8. Il senso di ingiustizia
1. Il fatto dell'ingiustizia e l'esclusione, 128 - 2. Mondi sociali alterati dall'azione, 130 - 3. Pratiiche comuni, 133 - 4. L'esclusione e l'eguaglianza di rispetto, 134.
9. I metodi della filosofia politica
1. La teoria della scelta sociale, 138 - 2. La psicologia sociale, 141 - 3. L'interesse per la storia, 143.
10. Guerra e pace
1. Senso di realtà e senso di possibilità, 150 - 2. Lo scontro fra civiltà, 153 - 3. Relativismo culturale e pluralismo, 155 - 4. Costi morali delle transazioni, 158 - 5. La guerra asimmetrica, 159 - 6. Il terrorismo e il fatto dell'ingiustizia, 160 - 7. Il fatto della globalizzazione, 161 - 8. La mappa delle relazioni e delle istituzioni internazionali, 163 - 9. La guerra e il diritto dei popoli, 164 - 10. Osservazioni conclusive, 168.
APPENDICI
A proposito della bellezza e gli oppressi
La bellezza e gli oppressi. Risposte ad alcune domande