Occorrono diversi livelli di lettura per comprendere l’essenza profonda della crisi ucraina, frutto della collisione tra nazionalismi di segno opposto, differenti valori e inconciliabili interessi.
La rivolta di “Euro-Majdan”, il colpo di mano russo con l’annessione della Crimea e la guerra civile tra le forze governative e i ribelli del Donbass e l’attuale invasione sono infatti gli episodi recenti di una storia molto più vecchia, che trascende i confini nazionali e rischia di far saltare i delicatissimi equilibri geopolitici instauratisi dalla fine della Guerra Fredda.
Perché e quando è davvero iniziata questa guerra?
È davvero una guerra per la libertà e la pace?
Qual è la posta in gioco in questa partita?
Il saggista e ricercatore Giacomo Gabellini in questo volume cerca di dare risposte a queste e molte altre domande, indagando sulle ragioni che stanno alla base della cronica instabilità dell’Ucraina e analizzando l’attacco russo, scatenato al culmine di una escalation protrattasi ininterrottamente dal 2014.
Questo attacco ha generato violente scosse telluriche destinate a ridisegnare radicalmente gli assetti (geo)politici ed economici mondiali.
Da confronto bellico circoscritto all’area nevralgica che si estende a cavallo tra Europa e Federazione Russa, il conflitto russo-ucraino si candida a fungere da spartiacque storico, perché imprime l’impulso decisivo al processo di riorientamento a 180° avviato da Mosca all’indomani del colpo di Stato di Jevromajdan.
La guerra segna il definitivo e brutale abbandono dell’approccio “occidentalista” adottato dal Cremlino ai tempi di Gorbačëv e mantenuto in vigore fino al febbraio 2022, in favore di una “svolta asiatica” imperniata sull’alleanza strategica con la Cina.
Una mossa rivoluzionaria se considerata alla luce dei tradizionali indirizzi strategici seguiti dalla Russia nel corso della storia, ma anche eversiva nei suoi intendimenti, perché mirata a ridefinire i rapporti di forza mondiali in direzione sfavorevole all’Occidente.
«L’effetto delle azioni della Russia – ha dichiarato l’amministratore delegato di BlackRock Larry Fink – si avvertirà per decenni e determinerà una svolta nell’ordine mondiale della geopolitica, delle tendenze macroeconomiche e dei mercati dei capitali».
Il mondo ne uscirà quindi profondamente cambiato a prescindere dal destino in cui incorrerà l’Ucraina, declassata per effetto di una precisa concatenazione di circostanze allo scomodo ruolo di pedina e vittima sacrificale nel grande risiko globale.
In questa versione aggiornata agli avvenimenti delle ultime settimane, Giacomo Gabellini fa emergere uno scenario molto distante dalle raffigurazioni preconfezionate, mette in luce gli aspetti determinanti del problema e l’entità della posta in gioco.