Qual è il senso dell'esistenza?
La risposta è di fondamentale importanza oggi forse più che in passato.
Discipline diverse hanno utilizzato chiavi di lettura differenti per sciogliere i nodi sul senso della vita, in particolare la filosofia.
Robert Reininger ha approfondito la riflessione su Nietzsche e il senso della vita, portando così nella sua opera una luce nuova sul filosofo più letto di ogni tempo.
Il testo, pubblicato per la prima volta in Italia nel 1971 su indicazione di Julius Evola, che ha curato la traduzione dall'originale, viene oggi proposto nella nuova edizione a cura di Sebastiano Fusco e con la postfazione di Giovanni Sessa. Come spiega Evola nella prefazione, “la figura di Nietzsche ha anche il valore di un simbolo.
La sua persona incarna “la causa dell’uomo moderno per la quale qui si combatte, uomo senza più radici nel mondo sacro della tradizione, oscillante fra le vette della civiltà e gli abissi della barbarie, cercante se stesso, vòlto, cioè, a crearsi un senso appagante per un’esistenza del tutto rimessa a se stessa”.
Il problema si specifica come problema dell’uomo dell’epoca del nichilismo, del “punto zero di tutti i valori”, dell’epoca in cui “Dio è morto”, tutti i sostegni esterni vengono meno e il “deserto cresce”.