La mistica non è un privilegio di pochi prescelti, ma la caratteristica umana per eccellenza.
L'uomo è essenzialmente un mistico. Fino a tempi molto recenti (e alcuni la pensano così anche oggigiorno) si è considerata la mistica un fenomeno particolare più o meno straordinario, qualcosa al di fuori della conoscenza 'normale' dell'essere umano, un 'qualcosa' di speciale - patologico, paranormale o sovrannaturale.
Questo studio aspira a far 'reintegrare' la 'mistica' nell'essere stesso dell'uomo: nell'uomo spirito mistico tanto quanto animale razionale ed essere corporale. In altre parole: la mistica non è una specializzazione, ma una dimensione antropologica, un qualcosa che appartiene all'essere umano in quanto tale.
Ogni uomo è mistico - anche se solo potenzialmente.
La mistica autentica quindi non disumanizza.
Ci fa vedere che la nostra umanità è qualcosa di più (e non di meno) della pura razionalità.
La composizione del volume è semplice: una prima parte porta come lemma la Nuova innocenza, in quanto la mistica autentica non è una riflessione sull'Essere, ma un atteggiamento libero e spontaneo che sorge dalla pienezza della persona.
Una seconda parte tratta della meditazione, su cui poco si può dire perché essa è silenzio; seguono tre esempi di santi, le cui differenze ci mostrano che non esiste un solo concetto di santità.
La terza parte è formata da uno studio, sistematico e filosofico, sull'esperienza mistica.
In questa parte cerco di confutare l'idea assai diffusa sulla mistica intesa come equivalente a fenomeni straordinari riservati a una piccola élite di mortali.
Tutti siamo potenzialmente aperti all'esperienza mistica.
L'idea che tutti siamo 'figli di Dio', presente in tante religioni, è stata formulata dal cristianesimo e costantemente ripetuta, ma poco meditata.
Segue come appendice una riflessione filosofica sull'esperienza suprema da prospettive diverse e una preghiera che viene dal profondo del mio essere.