Poesia come sensazione, trasparente come la luce, luminosa come il sole, magica come il mare, concreta e forte come la Grecia; poesia come frutto di una lingua che non conosce il chiaroscuro, lingua perenne che guida la parola sull’onda della sua forza morale prima ancora che estetica o espressiva; poesia come “fonte di innocenza colma di forze rivoluzionarie”, come mito che non è più quello marmoreo e atteso delle storie antiche ma cresce come frutto di un processo autonomo e idiosincratico di “mitizzazione” del reale secondo canali tutti propri.
Questa è la poesia di un Greco (Ellinas), di un vagabondo (alitis), di un uomo libero (elèftheros), di un devoto seguace di Éluard […], pronto ad assumere sin da giovane uno pseudonimo […] per precipitarvi un precocissimo testamento di ideali. (F. P.) Questo libro riunisce poesie tratte da tutte le raccolte pubblicate di Elitis, da Orientamenti (1940) alla postuma Da vicino (1999). Come cangiante è lo stile del poeta, così plurale è la voce italiana che assume: un paio di testi sono tradotti da Nicola Crocetti, ma la maggior parte deriva dall’inedita antologia allestita molti anni fa dal grecista Filippo Maria Pontani, rivista, aggiornata e ampiamente integrata da suo figlio Filippomaria.