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Prosegue la pubblicazione dei racconti Cechoviani, basata sull'edizione nazionale russa del 1975-76, ordinata secondo un rigoroso criterio cronologico.
Il secondo volume comprende una nuova prefazione di Fausto Malcovati e una nuova introduzione di Claudio Piersanti.
"Cechov viene dal basso, dalla melma, dalla servitù, e come scrittore nasce vaudevilliste di periodici imbarazzanti. Nei suoi racconti sembra di sentirlo davvero, l'odore del fango. La visione dal basso comprende la primaria visione del dolore gratuito e incomprensibile che affligge la maggior parte degli uomini. La pietà è un sentimento che dall'alto scende verso il basso: per questo Cechov non può concedersela. La pietà che nasce dal basso si trasforma inevitabilmente in lamento, e lui lo trovava esteticamente inaccettabile."
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