Selvaggio vento occidentale, alito dell'autunno, che spingi invisibile le foglie morte / come fantasmi in fuga da un mago, / gialle, nere e di un rossore febbrile, turbe colpite dalla pestilenza: / tu che conduci al buio letto invernale / i semi alati, nel sonno profondo e freddo, come spoglie sepolte nella tomba, / finché la tua azzurra sorella primavera / soffierà lo squillo sulla terra sognante / e portando nell'aria le gemme come greggi al pascolo riempirà di tinte e odori il colle e la pianura.