Nei racconti che compongono il Libro della giungla troviamo l’India con la sua natura prorompente, la sua natura-simbolo, i suoi animali antropomorfizzati.
E, soprattutto, troviamo il fondamento del credo morale di Kipling, ovvero la Legge, intesa non come legge della giungla del “vinca il più forte”, ma come un sistema di valori assai pratico e non misterioso, a cui tutti, uomini e animali, devono sottostare.
Mowgli non può diventare un uomo se prima non apprende la Legge della giungla.
Un individuo non può dirsi tale se non risponde a un sistema di valori riassumibili a grandi linee con coraggio, generosità, fedeltà, onore, obbedienza, rispetto per gli anziani…
È questo il fulcro dei racconti favolistici della raccolta, e qui sta gran parte del fascino che ne ha fatto uno dei libri più amati dai ragazzi, nonché il manifesto dello scoutismo.
A tutto ciò si unisca una prosa suggestiva, intervallata da quelle “ballate” che per T.S. Eliot erano il vero pregio di Kipling, e il risultato è un testo ori-ginale nella forma, godibilissimo nello stile e deciso nell’im- pronta morale che intende lasciare.