Comincia come ogni favola il racconto di Amore e Psiche, con un re e una regina e le loro tre figlie, tutte bellissime.
Ma la grazia e lo splendore della più piccola, Psiche, sono talmente grandi da attirare le invidie di Venere.
La dea della bellezza decide così di ricorrere all’aiuto del figlio Amore, a cui chiede di colpire Psiche con una delle sue infallibili frecce e di farla innamorare dell’ultimo degli uomini, il più vile e miserabile.
Amore accetta, ma quando vede Psiche rimane così incantato dalla sua bellezza da distrarsi e pungersi con la freccia destinata alla ragazza, innamorandosi perdutamente di lei e portandola a vivere nel suo meraviglioso palazzo.
A una condizione, però: che la sua amata rinunci a vederlo in viso.
Ma una notte, Psiche non sa resistere alla curiosità, subendo così la punizione per la propria disobbedienza...
La favola di Amore e Psiche è anche di più, è il racconto dell’Anima che dopo errori, sofferenze ed espiazioni ritrova la piena felicità immortale; la storia senza tempo dell’amore fra gli dei e gli uomini; la favola della curiosità e dell’invidia, dell’umano che travalica i limiti della propria mortalità, segnando un passaggio di confine inimmaginabile.