Uno dei ritratti più riusciti è senza dubbio quello del conte Cagliostro, che lo appassionò soprattutto per il suo peculiare miscuglio di esoterismo spregiudicato, gusto scenografico per i rituali e avventuroso libertinismo.
Nel ritratto, tuttavia, confluiscono anche un’acuta diagnosi delle correnti pagane presenti nella Francia tra ’700 e ’800, un parallelo con l’enigmatico conte di Saint-Germain e il dettagliato racconto di un’iniziazione in una sorta di loggia massonica al femminile capeggiata da una donna di grande carisma: sua moglie.
Un piccolo libro per lettori curiosi e palati raffinati.