Dopo anni di apprendistato tesi alla ricerca di una vita interiore capace di andare oltre i confini della percezione sensibile, tra l’antropologo Carlos Castaneda e lo sciamano yaqui don Juan si è ormai creato un solido rapporto maestro-discepolo.
Entrato a far parte del seguito dello stregone, Castaneda viene introdotto a un’antichissima conoscenza - patrimonio dei veggenti e suddivisa in consapevolezza dell’essere, agguato e intento - il cui possesso permette di mettere a fuoco la mente con una forza e una chiarezza fuori dal comune.
Sotto la guida di don Juan, Castaneda intraprende l’itinerario per diventare “guerriero della libertà totale”, scoprendo come raggiungere la padronanza della propria mente e ampliare il proprio campo di percezione, fino a cogliere non solo il lato esteriore del mondo ma l’essenza stessa delle cose.