La confessione è l'opera che spezza esattamente in due la vita creativa di Lev Nikolaevič Tolstoj separando nettamente il 'primo' dal 'secondo' Tolstoj, ossia quello precedente e quello posteriore alla conversione.
Composto tra il 1879 e il 1882, dopo Anna Karenina e prima della Sonata a Kreutzer e di Resurrezione, questo piccolo libro segna meglio di ogni altro il momento della conversione del grande scrittore.
Anche se nelle posteriori opere religiose, come La vera vita, Il regno di Dio è in voi, e altre ancora, Tolstoj si sforzerà di definire più esattamente l'essenza della propria fede, è senza dubbio nella Confessione che le motivazioni del rivolgimento che divide così nettamente la vita dello scrittore sono esposte nel modo più preciso e anche più convincente.
Nelle opere religiose successive si avverte, infatti, soprattutto lo sforzo di sistematizzare il pensiero, di trarre conclusioni, di convincere e fare opera di apostolato della nuova fede.
Nella Confessione, pur nella convinzione che il racconto delle proprie esperienze possa essere utile al lettore, Tolstoj si preoccupa soprattutto di rendere nel modo più autentico e immediato il corso dei suoi pensieri e dei suoi sentimenti, senza mai sacrificare la sincerità e l'immediatezza ad esigenze sistematiche o al desiderio di convincere.
La confessione assume così un andamento drammatico che ci mostra il pensiero stesso nel suo farsi, attraverso l'analisi delle motivazioni e delle suggestioni che sono all'origine del processo intellettuale.