1925-26: il primo anno di Simone Weil al liceo parigino Henri-IV è quello che evoca Alberto Preda, a fermare per sempre nel tempo un incontro del destino, fra l’adoloscente Simone ed Alain (Émile Auguste Charter), suo professore di filosofia.
“Egli fu l’unico modello polarizzante della sua formazione, il Socrate del suo pensiero e del suo stile”, scrive Gabriella Fiori nel Prologo.
Creatore di quell’originale genere letterario-filosofico che è il propos (proposito, discorso, proposta), Alain sollecitava gli studenti a mettere per iscritto le proprie idee sotto forma di brevi saggi in cui centrale è il collegamento con la realtà. L’allieva Weil fu quella che ne produsse il maggior numero.
Ne Il racconto dei sei cigni in Grimm, che la scrittura scenica riprende e in cui sono seminate le idee che caratterizzeranno il suo pensiero maturo, si svela tutta la vita di Simone con la sua ostinazione appassionata di fanciulla e la straordinaria chiaroveggenza, formata in molta parte da Alain.