La biologia moderna è esplosa, subito dopo l’ultima guerra, in pochi anni, che hanno visto l’entrata in scena del DNA, la scoperta del codice genetico universale, la decifrazione del «testo» completo di decine di specie, tra cui quella umana. Con l’ingegneria genetica sembrò di essere giunti al sacro confine della vita artificiale e alla soglia della manipolazione della Natura. Si è poi capito che l’evoluzione non è una questione di differenze molecolari e che i DNA di specie lontane sono molto più simili tra loro di quanto ci si aspettasse. E la biologia vaga oggi in cerca di uno spazio fuori della storia dal quale misteriosamente emergano, come magici cristalli, le forme viventi.
In questo saggio sono raccolti una sessantina di editoriali con cui l’Autore ha aperto la «Rivista di Biologia», di cui è stato direttore dal 1980, testimone stupefatto delle delizie e dei ripensamenti di questa disciplina.