Grazie all’immaginazione siamo capaci di cambiamenti enormi.
Recuperando lo spazio e l’abilità di sognare un futuro migliore, possiamo sottrarci agli scenari infausti cui sembrano condannarci le crisi economica, sanitaria, climatica attuali.
Rob Hopkins ne è convinto e lo mette in pratica attraverso il movimento delle Transition Towns, città che, come descrive in questo libro, riportando al centro l’immaginazione, stanno attuando il passaggio verso una società più sana e un’economia più resiliente, improntate alla biodiversità, alla coesione, alla democrazia e alla bellezza.
Da Totnes, la cittadina dell’Inghilterra in cui lui stesso ha dato vita all’iniziativa delle “Città in transizione”, a Bologna, dove in Comune è stato creato l’Ufficio immaginazione civica, pagina dopo pagina scopriamo progetti di cittadini che hanno concretizzato la loro idea di futuro agendo in comunità, prendendosi cura degli spazi pubblici, restituendo le strade ai bambini, coltivando ortaggi intorno alle fermate degli autobus, sfruttando le risorse in modo più sostenibile.
Da anni soffochiamo il nostro estro creativo, impegnati in una corsa sfrenata verso la produttività. Erodiamo la nostra facoltà di immaginare perché trascorriamo sempre più tempo davanti a schermi che catturano la nostra attenzione inaridendo la nostra inventiva.
Ora è tempo di invertire la rotta. Ricominciamo a chiederci “come sarebbe se...?”.
Per realizzare un mondo migliore, dobbiamo reimparare a immaginarlo