L’Autrice ci avverte: «È una testimonianza vera, non un romanzo, anche se è avvincente come un romanzo».
Gina ha il dono di vedere oltre le apparenze, un dono che le sconvolge la vita; ha però anche un ulteriore tratto distintivo, molto condizionante, che condivide con tante altre donne: i suoi genitori volevano un maschietto.
Questo la renderà inizialmente molto vulnerabile e manipolabile, pronta a tutto pur di sentirsi dire “brava”. Le sue straordinarie capacità e questa sua fragilità diverranno una miscela esplosiva, la trascineranno in un vortice di pericolosi contatti con… chi regge le fila delle guerre sul nostro pianeta.
Da Dunkerque a Roma, da Kabul a New York, le ci vorranno incontri davvero sorprendenti per ritrovare finalmente l’autostima e le chiavi della propria missione in questa vita.
Sèguito ideale di Dalla sottomissione alla libertà (composto fin qui da 2 volumi, come questo legati tra loro solo dai temi trattati), questo libro ci svela i giochi nascosti dietro al volto amabile del potere planetario, ma anche il mondo delle donne che i loro genitori avrebbero voluto fossero maschi.
Molte lettrici si riconosceranno, e molti lettori riconosceranno le donne che conoscono. È anche la storia di una guarigione che ci tocca tutti da vicino, uomini e donne: la riconciliazione con il principio femminile che, quando non lo riconosciamo, giace sepolto in noi.
Indice:
- Cap. I - Gina continua
- Cap. II- Avevo imparato a giocare da sola
- Cap. Ili - Assorbita dai dettagli della mia vita
- Cap. IV - I mesi passavano
- Cap. V - Era tardi... o forse presto
- Cap. VI - Nel frattempo, in un hangar
- Cap. VII - Gina è felice
- Cap. Vili - Lontano da Roma
- Cap. IX - Mi preparavo all’incontro
- Cap. X - Il mio ‘lavoro’ cominciò già il giorno seguente
- Cap. XI - Molto lontano da lì
- Cap. XII - Era una giornata simile a tutte le altre
- Cap. XIII - Sergio non era avaro di informazioni
- Cap. XIV - Quel tragitto in treno
- Cap. XV - Non so se mi ero guadagnata la fiducia
- Cap. XV - La vita è terribilmente realistica
- Cap. XVII- Dovevo recarmi in un posto di frontiera
- Cap. XVIII - La scena si cancella
- Cap. XIX - Trascorsi qualche ora in attesa dell’elicottero
- Cap. XX - Volavo, come mi era stato detto, in business class
- Cap. XXI - Mi sorpresi a pregare
- Cap. XXII - Finalmente il taxi si fermò
- Cap. XXIII - Non era il vento
- Cap. XXIV - New York è una città seducente
- Cap. XXV - Eccolo lì
- Cap. XXVI - Quale ostacolo le impedisce di realizzare i suoi sogni?
- Cap. XXVII - Mi sentivo sempre meglio