Siamo nel 1919. La Prima guerra mondiale è finita da poco.
Comincia un decennio di eccezionale creatività, che cambierà per sempre il corso delle idee in Europa. Wolfram Eilenberger mette in scena l’esplosione del pensiero, sullo sfondo di una Germania divisa tra l’esuberanza e la voglia di vivere del dopoguerra e l’abisso della crisi economica, tra la lussuria delle notti berlinesi e i complotti reazionari della Repubblica di Weimar, mentre il nazionalsocialismo si trasforma velocemente in una minaccia.
I quattro protagonisti di questi anni decisivi sono giganti di ogni tempo. E le loro vite straordinarie si intrecciano nella necessità di rispondere alla domanda che ha orientato nei secoli la storia del pensiero: che cos’è l’uomo?
Con grande abilità narrativa, Eilenberger mostra che la vita quotidiana e i dilemmi della metafisica fanno parte della stessa storia.
E racconta la più grande rivoluzione del pensiero occidentale attraverso quattro dei suoi protagonisti assoluti, ciascuno con il proprio sguardo penetrante e il proprio modo di concepire la vita, il linguaggio, il tempo e il mito.
Quattro grandi filosofi: Wittgenstein, Heidegger, Benjamin e Cassirer. Seducenti e geniali, sono gli attori di una rivoluzione senza precedenti. Un racconto travolgente che ci rivela come siamo diventati quello che siamo.