Dio e lo Stato sono per Bakunin termini inscindibili dai quali scaturiscono tutte le alienazioni morali e intellettuali, nonché la schiavitù e lo sfruttamento degli uomini.
La rivolta della libertà contro il principio di autorità è innanzitutto lotta dell'uomo contro Dio perché, in quanto tale, Dio incarna il principio di autorità concepito in termini assoluti.
Lo Stato moderno, nato dalla rivoluzione industriale e dalle rivoluzioni borghesi dell'800, impersonifica il principio di autorità sulla terra e si contrappone allo sviluppo della società dei liberi e degli eguali.
L'alleanza tra "la croce e la spada" è la negazione assoluta di ogni libertà ed è per questo che il potere religioso e quello statale vanno combattuti per l'affermazione della libertà integrale, cioè dell'anarchia.
In un'epoca come l'attuale, dove il potere statale ed economico si intrecciano con quello religioso e in nome di un dio proclamano nuove crociate e nuove guerre, la riflessione e la critica di Bakunin sul ruolo dello Stato e della religione nella società evidenziano tutta la loro attualità.