Questo saggio, ormai un classico, è il manifesto di un gigantesco progetto transdisciplinare di filosofia e antropologia della complessità.
Edgar Morin sostiene che bisogna porre fine alla riduzione dell’uomo a homo faber e homo sapiens.
Homo, che apporta al mondo magia, mito, delirio, è dotato nello stesso tempo di ragione e sragione: è sapiens-demens.
Rifiutando una concezione ristretta e chiusa della vita (biologismo), una concezione insulare e sopra-naturale dell’uomo (antropologismo), una concezione che ignora la vita e l’individuo (sociologismo), Edgar Morin delinea una concezione complessa dell’uomo come a un tempo specie, società e individuo.
È una visione radicalmente ecologica della nostra condizione terrestre, che raccoglie la sfida di inventare una nuova immagine dell’umano, nell’avventura spaesante dell’era planetaria.