Negli ultimi decenni la relazione uomo-animale si è sostanzialmente modificata non solo sul piano dei reciproci rapporti, ma anche su quello antropologico, etico e giuridico.
E sono emersi antichi e nuovi interrogativi: il diritto dell’animale alla vita può essere subordinato agli obiettivi della ricerca scientifica, ai vincoli della pet therapy e all’allevamento intensivo?
Da molte parti è stata messa in discussione la subalternità dell’animale all’uomo ed è anzi stata criticata l’antropologia che pone l’uomo al vertice della natura. Come sempre accade in questi casi, bioetica, biogiuridica e biopolitica si sono trovate a incrociare le strade.
Ma se il tema della tutela degli animali appare ovvio e doveroso, quello dei diritti degli animali obbliga a interrogarsi su quale sia il fondamento stesso del diritto.