Che cos’è l’identità?
E perché è così importante?
Abbiamo l’abitudine di pensare che l’identità sia personale, ma le identità delineano per noi il perimetro del mondo, delle nostre speranze e delle nostre lotte.
Il modo in cui percepiamo noi stessi è plasmato dalla nazionalità, dal colore della pelle, dalla cultura, dalla classe sociale e dalla religione.
E la concezione che abbiamo dell’identità è abbastanza recente, perché ha origine nell’Ottocento e si è consolidata dopo il 1945.
Da allora abbiamo creato tribù, gruppi chiusi che tendono a respingersi reciprocamente. Appiah decostruisce le etichette di cui ci serviamo per riconoscerci all’interno di un gruppo nella società, e che tuttavia possono trasformarsi facilmente in strumenti di discriminazione e abuso di potere.
Così svela il nostro errore più grave e più diffuso: esageriamo le differenze tra noi e gli altri e ci difendiamo dal contatto con chi consideriamo diverso. Le storie che svelano la complessità nascosta dietro queste etichette vengono dalla vita quotidiana, dalla storia e dalla letteratura.
E tutte hanno qualcosa in comune: i confini ideali che individuano l’identità nascono sempre da un conflitto.
E da pregiudizi che questo libro intende smascherare.