Molti oggi in Italia conoscono i testi di narrativa e saggistica di Gustav Meyrink, soprattutto iprimi, stampati innumerevoli volte specie negli ultimi anni, tuttavia in questo accavallarsidi riedizioni era finorasfuggito un singolare volume, Goldmachergeschichten,pubblicato nel1925.
Si tratta di trestorie di tre alchimisti, Laskaris, Sendivogius e Sehfeld, in cui, per la prima e unica volta, Meyrink usa un registro ametà fra la narrazione e la ricostruzione storica, fra cronaca e racconto.
Insomma, una storia romanzata che oggi forse si definirebbedocufiction:la vita, le avventure, le fortune e le disgrazie di alcuni alchimistitra la fine del Cinquecento e l’inizio del Settecento, cioè un periodoche i lettori non particolarmente edotti della storia dell’ermetismo occidentalepotrebbero considerare insolito, abituati forse a immaginarsi gli alchimisticollocati in ambienti e atmosfere medievali.