Lo stomaco è popolato! Negli ultimi anni l’approccio scientifico nei confronti dell’organo stomaco si è decisamente modificato; dal considerarlo una semplice struttura muscolare specializzata nella seconda fase del processo digestivo, si è passati ora a ritenerlo uno dei più sofisticati organi endocrini, con una fisiologia, biochimica, immunologia e microbiologia propria e unica.
La spinta a indagare sempre più a fondo questo tratto dell’apparato gastrointestinale è stata la decisiva scoperta, nell’ormai lontano 1983, dell’Helicobacter pylori e della sua eziogenesi nei confronti del tumore gastrico, che ha di fatto smentito la tesi della sterilità dello stomaco a causa del suo ambiente eccessivamente acido e quindi ostile alla vita, anche microbica.
Ma solo nel 2015 si è potuto appurare che il batterio più temuto e più noto non è il solo abitante della mucosa gastrica: esiste una vera e propria famiglia di batteri, chiamata microbiota gastrico, di cui l’H. pylori non è che uno. In realtà il microbiota intestinale colonizza l’intero tratto gastro-intestinale, incluso quindi lo stomaco.
La differenza più significativa è rappresentata dalla densità dei vari ceppi batterici: il pH davvero basso dello stomaco, in media 1,4, rappresenta il fattore delimitante, ma non ne impedisce la presenza, seppur in quantità decisamente ridotta.
Proprio come per l’intestino, anche per lo stomaco si parla quindi di batteri “buoni” e “cattivi” su cui influiscono molti elementi: dieta, stile di vita, assunzione di farmaci ecc. Insomma, lo stomaco non è un semplice sacco dove transita il cibo, ma un organo ben più complesso, dotato perfino di un vero e proprio cervello (condiviso con il suo stretto vicino, l’intestino).
Sì svela così un mondo nuovo e affascinante, tutto da esplorare.