Nel primo saggio che compone questo volume, Lo spirito dello haiku, Torahiko Terada esalta la qualità del componimento poetico breve, capace di evocare un mondo in poche righe.
Quelli che agli occidentali possono apparire come semplici quadretti naturalistici sono in realtà il tentativo di tradurre in versi un’immagine, una sensazione fugace, risvegliando nella mente del lettore una serie infinita di associazioni.
La rigorosa struttura formale non è percepita come un limite, ma come un dispositivo attraverso il quale affinare la capacità di percepire la natura e riflettere su sé stessi.