Quando un'opera d'arte ci colpisce e rapisce il nostro sguardo, si innesca un duplice movimento: osservando, entriamo nell'opera d'arte, mentre l'opera entra in noi trasformando le nostre sensazioni e modificando la nostra corporeità.
Il dialogo che si genera tra chi osserva e l'opera è di fatto un dialogo con se stessi, un percorso di conoscenza e consapevolezza di sé. L'autrice, unica allieva italiana diretta di Moshe Feldenkrais, dialoga in questo testo con alcune opere d'arte, scelte non tanto in base alla loro (indiscussa) bellezza, ma in ragione appunto di un'attrazione istintiva.
Utilizzando principalmente gli strumenti della sua lunga esperienza di pratica e insegnamento del metodo Feldenkrais, propone un percorso estremamente 'corporeo' di esplorazione artistica, in cui l'esperienza somatica assume un ruolo guida.