L’Oriente incontra l’Occidente in questa raffinata raccolta di poesie introdotte da W. B. Yeats e tradotte in italiano da Arundel del Re.
Quando Tagore scrisse queste liriche l’India era sotto il brutale dominio coloniale inglese, esattamente come lo era l’Irlanda di Yeats: dall’affinità elettiva di due eccezionali sensibilità nasce una raccolta destinata, secondo il Bardo irlandese, a essere cantata per le strade: un’offerta (“anjali”) di poesia (“geet”) per il mondo.