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Una categoria extra-storica, che, si spera, non dovrebbe avere una relazione diretta con il mondo reale.
Alcune figure di scienziati, definiti “pazzi” poiché artefici di esperimenti aberranti e ricerche che contrastano con i più elementari principi dell’etica, di fatto non erano malati di mente, ma “normali” ricercatori operanti secondo principi ideologici, spesso sorretti da politiche eugenetiche condivise dalla società in cui erano operanti.
Dottor Stranamore, Faust, Frankenstein, Caligari, Jekyll, Mabuse, Moriarty e tanti altri, hanno le loro radici nella fantasia... e riconoscono a scienza e tecnologia il primato sulla natura, accentuando il proprio delirio di onnipotenza attraverso il loro uso incontrollato. Lo scienziato pazzo sembrerebbe avere una macchina al posto del cuore, interessato solo ad attuare i propri fini, per sete di potere, denaro, vendetta, egoismo e numerosi altri motivi. O forse solo per pazzia.
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