Israele rappresenta, per usare un'espressione del celebre politologo Samuel Huntington, la "miccia sempre accesa" del Medio Oriente.
Ma fino a quando potrà durare questa pace armata che si basa su ingiustizie e contraddizioni? Affidare il futuro di Israele alla solidità dei muri e alla protezione diplomatica statunitense sarebbe miope e rischioso; contare sulle sue sole forze, sia pure appoggiate a una extrema ratio nucleare, sarebbe folle. In che modo Israele riuscirà a legittimare la sua esistenza?
Paese relativamente giovane, dotato di dimensioni ridotte e rapporti a dir poco problematici con tutto il vicinato, lo Stato ebraico è divenuto un attore di primissimo piano, forte di altolocati agganci internazionali, un arsenale bellico di tutto rispetto e, soprattutto, una incrollabile fiducia nei propri mezzi, che ha spesso portato la leadership israeliana a giocare d'azzardo per conseguire gli obiettivi prestabiliti.
Questo libro indaga gli aspetti storici, economici, sociali e geopolitici del lungo e travagliato processo attraverso cui Israele è riuscito a imporsi come principale (se non unica) potenza dell'intera regione mediorientale.
Indice:
- Capitolo 1 - genesi e realizzazione del progetto sionista
- Capitolo 2 - la potenza militare israeliana
- Capitolo 3 - realpolitik?
- Capitolo 4 - la presa dell’israel lobby sugli Stati Uniti
- Capitolo 5 - l’alleanza sciita nel mirino di israele
- Capitolo 6 - la ragnatela israeliana
- Capitolo 7 - energia e geopolitica
- Capitolo 8 - conclusioni