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I bambini fanno domande. A volte imbarazzanti, stravaganti, definitive. Vogliono sapere perché nasciamo, dove andiamo dopo la morte, perché esiste il dolore, cos'è la felicità.
E gli adulti sono costretti a trovare delle risposte.
È un esercizio tra la filosofia e il candore, che ci obbliga a rivedere ogni volta il nostro rassicurante sistema di valori. Perché non possiamo deluderli. Né ingannarli.
Siamo stati come loro non troppo tempo fa. In questa intensa, sorprendentemente gioiosa, inchiesta narrativa, Concita De Gregorio ci chiede di seguirla nei luoghi rimossi dal discorso contemporaneo. Funerali e malattie, insuccessi e sconfitte, se osservati e vissuti con dignità e condivisione, diventano occasioni di crescita, di allegria, di pienezza.
Non c'è peggior angoscia della solitudine e del silenzio, ma non c'è miglior sollievo che attraversare il dolore e trasformarlo in forza.
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